Le nozze del mare di Giosuè Carducci

Scritto da Amareilmare.it on . Postato in Poesie d'amare

poesie-amare-700-250



Le nozze del mare

Quando ritto il doge antico
su l’antico bucentauro
l’anel d’oro dava al mar,
e vedeasi, al fiato amico
de la grande sposa cerula,
il crin bianco svolazzar;

Sorrideva nel pensiero
ne le fronti a’ padri tremuli
de’ forti anni la virtú,
e gittava un guardo altero,
muta, a l’onde, al cielo, a l’isole,
la togata gioventú.

Ma rompea superbo un canto
da l’ignudo petto ed ispido
de gli adusti remator,
ch’oggi vivono soltanto,
Tizian, ne le tue tavole,
ignorati vincitor.

Ei cantavano San Marco,
i Pisan, gli Zeni, i Dandoli,
il maggior de i Morosin;
e pe’ i sen lunati ad arco
lunghi gli echi minacciavano
sino al Bosforo e a l’Eussin.

Ne la patria del Goldoni
dopo il dramma lacrimevole
la commedia oggi si dà:
de i grandi avi i padiglioni
son velari, onde una femmina
il mar d’Adria impalmerà.

Le carezze fien modeste;
consumare il matrimonio
i due sposi non potran:
paraninfa, da Trieste
l’Austria ride; e i venti illirici
l’imeneo fischiando van.

Fate al Lido un po’ di chiasso
e su a bordo un po’ di musica!
le signore hanno a danzar.
ma, per Dio, sonate basso:
qualcheduno a Lissa infracida,
che potrebbesi svegliar.

Bah! qui porgono la mano
vaghe donne, a sprizzi fervidi
lo sciampagna esulta qui.
conte Carlo di Persano,
oggi a festa i bronzi rombano;
non mancate al lieto dí.


(Giosuè Carducci, Giambi ed Epodi)